La cattedra inclusiva

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9.04.2024: esperienze di cattedra inclusiva – comunicato finale

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25.01.2024: la presentazione pubblica

La cattedra inclusiva

la visione, gli intenti, le prospettive

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una nuova norma, una nuova organizzazione

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Esperienze di cattedra inclusiva: il successo dell’evento

La cattedra inclusiva non è solo un progetto di legge ma è una pratica didattico pedagogica già adottata con puntualità e successo in tante scuole.

Questo è il messaggio più evidente che emerge dalla Giornata di studio e approfondimento del 9 aprile dal non casuale titolo “Esperienze di cattedra inclusiva”.

L’intento infatti era chiaro: promuovere il dibattito e gli approfondimenti attorno al Progetto di legge su “Introduzione della cattedra inclusiva nelle scuole di ogni ordine e grado”, ma anche riportare esperienze già oggi praticate.

L’evento è stato organizzato sulla spinta del gruppo degli estensori della proposta di legge e grazie all’essenziale impegno del professor Giovanni Simoneschi (Dirigente scolastico dell’IC Largo Pio V, Roma).

Dal Teatro Aurelio, sede romana dell’incontro, le conferme non sono certo mancate e sono la testimonianza di una ricerca e di un desiderio di concretizzare una comune visione seguendo il paradigma della corresponsabilità e della condivisione il progetto inclusivo.

I docenti e dirigenti scolastici intervenuti hanno fatto entrare nelle loro scuole, permettendo di conoscere i dettagli delle azioni in essere. Fra le esperienze presentate alcune, oltre ad essere state approvate formalmente in sede di Collegio docenti e di Consiglio di Istituto, sono state comunicate e condivise con i genitori e, attualmente, stanno coinvolgendo più classi di uno stesso istituto. Altre si realizzano in una classe dove la corresponsabilità educativa nell’inclusione favorisce un’interazione costante nella pianificazione degli interventi a favore di ogni alunno e di ogni alunna della classe.

I sette firmatari del Progetto di legge sono intervenuti, intervallando gli aspetti teorici ma anche programmatici della nuova prospettiva.

Raffaela Iosa ha plaudito all’”evento straordinario” sia per l’attuazione della cattedra inclusiva sia per la condivisione delle pratiche presentate durante la giornata di studio. La proposta della cattedra inclusiva conduce “finalmente fuori dalle pratiche e dalle teorie isolazioniste, – ha appuntato Iosa – e allontana dalla logica della ‘copertura’, verso una presa di coscienza che nasce dal basso e che dimostra la reale fattibilità e la concreta possibilità che l’inclusione sia davvero per tutti”.

L’evento ha registrato il tutto esaurito dei cento posti in presenza e dei cinquecento da remoto in breve tempo. Per gli organizzatori e per tutti coloro che hanno preso parte all’evento è stato un segnale molto importante, che incoraggia ad andare “oltre”, non solo nella proposizione del progetto di legge, ma anche nella creazione di un movimento che porti all’espansione dell’applicazione della “cattedra inclusiva” in tutti i modi e in tutti gli ordini e gradi di scuola, pur per quanti possibile, a normativa vigente.
Ma quello che è possibile attuare, come hanno dimostrato docenti e dirigenti scolastici, non è poco.

Visto il successo dell’evento e la sorprendente partecipazione non è escluso che possa essere riproposto in altri contesti.

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La cattedra inclusiva per andare oltre

Presentazione della proposta di legge “Introduzione della cattedra inclusiva nelle scuole di ogni ordine e grado”

È stata presentata pubblicamente il 25 gennaio 2025 la proposta di leggeIntroduzione della cattedra inclusiva nelle scuole di ogni ordine e grado”. Presso il Centro multimediale “Esperienza Europa – David Sassoli”, contesto fortemente voluto dal Parlamento e dalla Commissione Europea, il gruppo dei proponenti ha illustrato ai giornalisti e agli invitati i tratti distintivi di una ipotesi che vuole impattare, a medio e lungo termine, ma con decisione sull’inclusione scolastica con un ripensamento strategico, organizzativo, formativo, culturale, di visione. Alle nuove generazioni vanno garantite le massime opportunità educative e di sviluppo delle loro potenzialità, valorizzando le loro potenzialità e le loro differenze, il che è una sfida che va ben oltre la disabilità.

Vi hanno partecipato gli autori della proposta Evelina Chiocca, Paolo Fasce, Fernanda Fazio, Dario Ianes, Raffaele Iosa, Massimo Nutini, Nicola Striano in una esposizione coordinata da Maurizio Molinari giornalista, capo Ufficio a Milano del Parlamento Europeo.

Contestualmente è stata pubblicata in questo sito il testo della proposta di legge e diramato un comunicato stampa di sintesi dei contenuti.

Per maggiori informazioni, dettagli, materiali e contatti cattedrainclusiva@gmail.com

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La cattedra inclusiva: la visione

L’ingresso nelle classi comuni delle scuole di ogni ordine e grado di alunne e alunni con disabilità ha generato, in ormai mezzo secolo di storia, una crescita nella qualità della progettazione educativa e didattica a favore di tutti coloro che accedono al sistema dell’istruzione del nostro Paese.

La loro presenza in un primo momento ha innescato un costruttivo dibattito accompagnato dal costante impegno di individuare “modi nuovi” per proporre insegnamenti e stimolare apprendimenti. Questa tensione ideale è oggi nuovamente alla ricerca di una direzione di senso oramai ineludibile a fronte di percepibili resistenze e di una cultura dell’esclusione e dell’abilismo difficili da estirpare.

Cogliamo sempre più involuzioni che danno luogo a pratiche che tendono a riprodurre modalità didatticamente superate se non anche formalmente illegittime e che non giovano certo alle nuove generazioni, alimentando marginalità, conflitti, perdita di opportunità. Accanto ad esse, però, è possibile cogliere nuove e vivaci esperienze che confermano come la scuola inclusiva si dimostri ancora l’unica realtà davvero capace di assolvere al compito ultimo di valorizzare le differenze e le potenzialità di ciascuno.

Ed è proprio questo impulso che ci spinge ad andare oltre spiccando un ulteriore salto verso una qualità ancora più decisamente inclusiva. La visione e l’idea sono di consolidare e rendere strutturale quell’esperienza che ci piace definire “cattedra inclusiva”. Con essa si può attuare una nuova organizzazione che, nel tempo, veda tutti i docenti della scuola italiana impegnati in un incarico polivalente nel quale una parte delle ore di servizio siano impiegate in attività disciplinari e una parte nelle attività di sostegno, superando malintese deleghe e rendendo effettiva la corresponsabilità.

Per rendere operativo e concreto questo intento è necessario un congruente intervento legislativo. La scuola e i docenti inclusivi, infatti, devono essere sostenuti da una serie di garanzie che riguardano sia le dotazioni organiche sia un piano straordinario di formazione, fino all’attivazione di nuove strutture, che consentano di semplificare l’attuale sistema. Va introdotto il “coordinamento pedagogico” che deve essere previsto sia a livello di singola istituzione scolastica che a livello di ambito territoriale. Un’impostazione che valorizza l’autonomia organizzativa, didattica e curricolare delle singole istituzioni scolastiche nello sviluppo delle forme di flessibilità ritenute maggiormente idonee.

È un provvedimento legislativo – e prima ancora culturale – con il quale la scuola viene riportata al centro delle politiche inclusive, affrontando finalmente quel vulnus, in modo che l’inclusione costituisca fattivamente “… un’occasione straordinariamente utile per accrescere il benessere di giovani che stanno maturando nell’apprendimento e per l’apprendimento, per aiutarli a realizzare il loro progetto di vita.” (Andrea Canevaro).

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La proposta di legge

La proposta di legge ”Introduzione della cattedra inclusiva nelle scuole di ogni ordine e grado” è stata redatta da un gruppo di esperti dell’inclusione scolastica ed le linee essenziali sono state anticipate durante il tradizionale Convegno Erickson, svoltosi a Rimini il 19 novembre 2023

La norma approvata produrrebbe una reale e piena attuazione della progettualità inclusiva anche attraverso una ridefinizione, in termini di corresponsabilità, come pure di professionalità, del personale docente, oltre a garantire la continuità educativo-didattica, questione frequentemente riproposta all’interno del dibattito generale.

La proposta investe l’intero sistema scolastico e si pone quale elemento di “rottura” rispetto a visioni standardizzate e stigmatizzanti, che non di rado allignano nei nostri contesti educativi: il cambiamento, infatti, non riguarda unicamente gli aspetti organizzativi, ma anche e soprattutto la dimensione culturale.

La proposta, nella sua attuazione, prevede una necessaria fase transitoria, indispensabile per pervenire a una forma organizzativa nel suo insieme completa e significativa. Si tratta della “cattedra mista” o “incarico misto” che verrebbe ridefinita “cattedra inclusiva”.

Il progetto di legge stabilisce poi che “a decorrere dal sesto anno scolastico successivo all’entrata in vigore della legge, nelle scuole di ogni ordine e grado tutti i docenti incaricati sui posti comuni effettuano una parte del loro orario con incarico su posto di sostegno, mentre tutti i docenti con incarico su posto di sostegno effettuano, anche nell’ambito dell’ampliamento dell’offerta formativa dell’istituto, una parte del loro orario su posto comune.”

Non tutti saranno da subito coinvolti e non si prospetterà un’applicazione vincolante per tutti: coloro che abbiano “l’età anagrafica di anni sessanta o che abbiano maturato un’anzianità di servizio superiore ai venticinque anni” potranno essere non coinvolti, a eccezione di coloro che, invece, chiederanno di poter partecipare attivamente alla nuova forma organizzativa.

La cattedra inclusiva non si limita agli aspetti organizzativi, ma prevede anche appositi percorsi formativi, mediante i quali i docenti acquisiranno le necessarie competenze per lavorare “con tutti gli alunni della classe”. Si profila un piano di formazione quinquennale, rivolto a tutti i docenti in servizio, che consentirà l’acquisizione delle competenze sostanzialmente coerenti con il percorso di “specializzazione”, per chi non le possiede, e l’abilitazione all’insegnamento, per coloro che ne sono privi.

A ciò si aggiunga l’istituzione di due nuovi organismi operativi, nell’ottica della semplificazione: un “coordinamento pedagogico”, presso ciascuna istituzione scolastica e un “coordinamento pedagogico territoriale”, che comprenderà i CTS, i CTRH, i CTI, le scuole-polo per l’inclusione e i GIT, gruppi non ancora operativi.

Al tempo stesso è contemplato il congelamento degli organici ai numeri attuali, senza dunque tenere in considerazione i potenziali effetti derivanti dal calo demografico. Grazie a questo congelamento, non vi saranno aggravi di spesa per la finanza pubblica per quanto riguarda la costituzione dei coordinamenti pedagogici d’istituto e territoriali,

I costi per la formazione del personale in servizio sono stati calcolati in modo dettagliato in 150 milioni annui per 6 anni (per un totale di 900 milioni) necessari per finanziare cinque edizioni di un corso di specializzazione biennale, con una struttura diversa da quelli introdotti dal decreto 30 settembre 2011, anche perché tiene conto della professionalità acquisita e documentata dagli anni di anzianità di servizio, ognuna delle quali vedrà coinvolti circa 80.000 docenti non specializzati.

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Il gruppo redigente

La proposta di legge ”Introduzione della cattedra inclusiva nelle scuole di ogni ordine e grado” è stata redatta e sottoscritta da un gruppo di noti esperti dell’inclusione scolastica di cui proponiamo una sintetica presentazione

Evelina Chiocca
Docente specializzata per il sostegno, insegna nei corsi di specializzazione presso le Università di Trento, del Molise e di Milano. Presidente del CIIS, (Coordinamento Italiano Insegnanti di Sostegno). Referente Osservatorio 182. Cura, con l’avvocato Salvatore Nocera, la rubrica FAQ di EdScuola. Autrice di varie pubblicazioni sul tema dell’inclusione scolastica.

Paolo Fasce
Dirigente scolastico dell’ITTL “Nautico San Giorgio” di Genova e Camogli e reggente dell’IC “San Gottardo” di Genova, già insegnante specializzato sul sostegno, abilitato in matematica applicata e in informatica, docente a contratto con l’Università di Genova nei corsi di specializzazione e nei master su autismo e intercultura.

Fernanda Fazio
Insegnante (studi classici e Laurea in architettura) specializzata (corso polivalente) per il sostegno, già consulente per il Centro Regionale Sant’Alessio di Roma, docente di sostegno per oltre trent’anni, docente nei corsi di specializzazione universitaria e svolge attività di formatrice.

Dario Ianes
Professore ordinario di Pedagogia dell’inclusione alla Facoltà di Scienze della Formazione della Libera Università di Bolzano-Bozen e co-fondatore del Centro Studi Erickson di Trento.

Raffaele Iosa
Maestro, direttore didattico e ispettore scolastico, pedagogista. Ha fatto parte del gruppo che ha elaborato il Regolamento dell’autonomia nel 1998 e ha coordinato l’Osservatorio permanente per l’inclusione scolastica presso il Ministero della Pubblica Istruzione.

Massimo Nutini
Esperto in legislazione scolastica e degli enti locali. Collaboratore dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani ANCI.

Nicola Striano
Docente con specializzazione monovalente per l’insegnamento agli alunni sordi, minorati della vista e psicofisici. Già referente del CTS e della scuola Polo Provinciale per l’Inclusione, capofila del Lazio, presso l’IIS De Amicis – Cattaneo Roma. Formatore nei Corsi di Specializzazione Universitari

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