3 Dicembre 2025
Ogni anno, il 3 dicembre, si celebra in tutto il mondo la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità. La data è stata proclamata ufficialmente dalle Nazioni Unite nel 1992 con la risoluzione 47/3, che fissava l’osservanza internazionale della giornata in tale data, con l’obiettivo di promuovere i diritti e il benessere delle persone con disabilità in ogni ambito della società e dello sviluppo.
Tuttavia, la storia del riconoscimento internazionale della disabilità era cominciata già molto prima: nel 1981 l’ONU aveva proclamato l’“Anno Internazionale delle Persone con Disabilità”, spingendo per un piano d’azione internazionale con focus su “piena partecipazione ed uguaglianza”.
A seguire, dal 1983 al 1992, l’ONU aveva identificato il “Decennio delle Persone con Disabilità” per dare un tempo adeguato all’attuazione delle politiche raccomandate.
La prima effettiva celebrazione della Giornata internazionale del 3 dicembre avvenne nel 1992. Nel 1993 l’organizzazione della giornata è stata recepita anche dall’Unione Europea. Nel tempo la giornata ha assunto un ruolo sempre più centrale per sensibilizzare, stimolare politiche inclusive, favorire la partecipazione e contrastare barriere e discriminazioni nei confronti delle persone con disabilità.
L’inclusione sociale delle persone con disabilità – si legge sul portale delle Nazioni Unite – è una condizione essenziale per sostenere i diritti umani, lo sviluppo sostenibile, la pace e la sicurezza.
La Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità non è una mera ricorrenza simbolica, ma una tappa cruciale in un percorso che richiama a più livelli l’impegno individuale, collettivo e istituzionale verso una società inclusiva. Il significato può essere esplorato attraverso alcuni nuclei fondamentali:
- Riconoscimento dei diritti: la giornata ricorda che le persone con disabilità non sono soggetti passivi, bensì titolari di diritti, quelli sanciti nella Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità del 2006 e ratificata dall’Italia con la Legge n. 18/2009. In tale convenzione si afferma il diritto alla piena e attiva partecipazione, all’uguaglianza di opportunità, all’accessibilità, al rispetto della dignità e della autonomia.
- Sensibilizzazione e abbattimento delle barriere: la ricorrenza serve a portare all’attenzione della società le barriere fisiche, sociali, culturali, tecnologiche che ancora impediscono a molte persone con disabilità di partecipare pienamente alla vita. Ad esempio, l’assenza di sistemi accessibili, atteggiamenti discriminatori, esclusione dal lavoro o dall’istruzione.
- Promozione dell’inclusione e della partecipazione: il valore che si vuole affermare è che l’inclusione non è un favore o mera assistenza, ma un processo di trasformazione di ambienti, relazioni, politiche, strutture sociali affinché tutte le persone, indipendentemente dalle abilità, possano contribuire, partecipare, esprimersi. La giornata richiama dunque la piena partecipazione delle persone con disabilità nella vita economica, politica, culturale e sociale.
- Valorizzazione delle capacità e del contributo: spesso la disabilità viene esclusivamente vista attraverso la lente delle limitazioni. Il significato della ricorrenza consiste anche nel ribaltare la prospettiva, nel riconoscere che la diversità, le abilità differenti, le esperienze di vita contribuiscono all’arricchimento collettivo, all’innovazione, alla resilienza sociale.
- Promozione di politiche e ambienti accessibili: la giornata invita governi, istituzioni, comunità locali, imprese, scuole ad adottare misure concrete (leggi, regolamenti, infrastrutture, servizi) che garantiscano accessibilità fisica e digitale, adattamenti ragionevoli, supporti efficaci.
In sintesi, il 3 dicembre è un’occasione per riflettere non solo sulle sfide che le persone con disabilità affrontano, ma soprattutto sulle opportunità che si aprono quando si costruisce un mondo in cui ciascuno può partecipare pienamente. Una società davvero inclusiva è vantaggiosa per tutti perché elimina barriere che spesso ostacolano anche chi non ha disabilità, promuove comunità più forti, più sane, più eque.
Ogni 3 dicembre la giornata internazionale delle persone con disabilità è dedicata ad un tema specifico. Per l’anno 2025 si è scelto di porre l’accento sui diritti delle persone con disabilità e sull’importanza di una loro piena inclusione nella società. Il tema si allinea all’Agenda 2030, promuovendo iniziative che favoriscano lo sviluppo sostenibile e la resilienza, assicurando che le persone con disabilità siano protagoniste e non lasciate indietro.
In Italia come in altri Paesi, la ricorrenza è occasione di eventi, seminari, incontri, campagne di sensibilizzazione, al fine di sensibilizzare la cittadinanza sulla condizione delle persone con disabilità. Questa giornata pertanto rappresenta un’importante occasione per riflettere su ciò che è stato fatto e su quanto resta ancora da fare per costruire una società più equa e rispettosa della diversità.
La Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità ci richiama ad un impegno collettivo: tutti noi (cittadini, istituzioni, scuole, imprese) possiamo e dobbiamo contribuire a costruire una società più giusta, più equa, più rispettosa delle diversità. Celebrando il 3 dicembre non ci limitiamo a “ricordare”, ma agiamo: favoriamo ambienti accessibili; contrastiamo stereotipi e attitudini escludenti; valorizziamo le potenzialità, le competenze, le aspirazioni e i contributi delle persone con disabilità.
In una società che aspira ad essere inclusiva, ogni persona conta, ogni voce ha valore, ogni differenza è risorsa. Investire nell’inclusione delle persone con disabilità non è un optional: è parte integrante del disegno di una comunità che accoglie tutte le persone, che garantisce pari opportunità, che sa trarre forza dalla diversità.
Dunque, in questa Giornata, e ogni giorno, rinnoviamo l’invito: apriamo gli occhi alle barriere che ci circondano, chiediamoci come possiamo costruire spazi, relazioni, politiche diverse; riconosciamo che la vera trasformazione è possibile solo se includiamo tutti e tutte. Solo così potremo realizzare una società realmente umana, inclusiva, solidale, in cui la diversità non sia motivo di esclusione ma di arricchimento comune.
A cura dell’Avv. Franco Lepore
Presidente Nazionale dell’Agenzia IURA
