31 Dicembre 2024
Ho una figlia con una gravissima disabilità, ma questo non impedisce alla mia famiglia di organizzare viaggi e soggiorni un po’ in tutta la nostra bella Italia. Non è facile trovare strutture accessibili e al tempo stesso non troppo costose, ma le tariffe, a fronte di un buon servizio, le paghiamo volentieri. Al contrario ci infastidisce trovare qua e là albergatori che ci impongono anche pagare la tasse di soggiorno, nonostante abbiamo verbali di invalidità chiari e anche la Disability Card. Quale norma possiamo invocare per evitare quella tassa odiosa?
L’applicazione o meno di quella tassa non è mai una scelta dell’albergatore. Questi non è altro che colui che riscuote l’imposta per conto del Comune, seguendone le regole e i criteri. Dunque non è con lui che ce la dobbiamo prendere.
Con la tassa di soggiorno – o più correttamente l’imposta di soggiorno – siamo nell’ambito della più schietta autonomia tributaria municipale.
La questione da ultimo è disciplinata dal decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23 e segnatamente dall’articolo 4, comma 3.
Nella sostanza si sanciva che è il comune a dover disciplinare l’imposta di soggiorno, con “proprio regolamento da adottare (…) sentite le associazioni maggiormente rappresentative dei titolari delle strutture ricettive, hanno la facoltà di disporre ulteriori modalità applicative del tributo, nonché di prevedere esenzioni e riduzioni per particolari fattispecie o per determinati periodi di tempo.”
Annotiamo a margine, forse per puro vezzo cronachistico, che quello stesso articolo prevedeva che la Conferenza Stato-città ed autonomie locali, dettasse anche la disciplina generale di attuazione dell’imposta di soggiorno. Quell’atto non mai stato emanato e non è detto che se lo fosse stato i contenuti ci sarebbero stati così favorevoli.
Tornado al punto: al momento ogni Comune può stabilire i criteri e le esenzioni e le scelte sono piuttosto diversificate anche se si riscontrano alcune esenzioni ricorrenti.
Alcuni comuni prevedono esenzioni per persone con disabilità, altri no, senza che la scelta possa essere contestata. La delibera sull’imposta di soggiorno è solitamente pubblicata nei siti dei comuni che, nel dubbio, è meglio cercare prima di soggiornare qua e là. Sempre che sia quella tassa a condizionare la nostra scelta.
- Ascolta il podcast (in collaborazione con Slash Radio)
a cura dell’Agenzia Iura (Carlo Giacobini)