Il 28 giugno entrerà in vigore in Italia l’Atto Europeo sull’Accessibilità

9 Giugno 2025

Tra qualche settimana entreranno ufficialmente in vigore in Italia le disposizioni contenute nell’Atto
Europeo sull’Accessibilità. La Direttiva ha l’obiettivo di favorire a livello europeo l’autonomia delle
persone con disabilità attraverso lo sviluppo dell’accessibilità digitale, nel pieno spirito della
progettazione universale. L’atto si pone l’obiettivo di uniformare a livello comunitario le varie
normative nazionali, talvolta profondamente diverse tra di loro.
Ricordiamo che la Direttiva Europea 2019/882 adottata dal Parlamento Europeo e dal Consiglio il
17.04.2019 (comunemente conosciuta come Atto Europeo sull’Accessibilità) disciplina i requisiti
sull’accessibilità dei prodotti e servizi a favore delle persone con disabilità al fine di assicurare
parità di accesso in tutti i settori della vita. In particolare la Direttiva comunitaria stabilisce quali
prodotti e servizi debbano essere resi accessibili, i criteri di accessibilità e le tipologie di
organizzazioni che dovranno impegnarsi in questo percorso.
L’atto europeo sull’accessibilità è stato recepito dall’Italia con il Decreto Legislativo 27 maggio
2022, n. 82, il quale ha fissato l’entrata in vigore delle disposizioni contenute nella direttiva
comunitaria per il 28 giugno 2025. Va detto che la Direttiva europea si applica solo ai prodotti e
servizi immessi sul mercato e forniti ai consumatori solo dopo tale data.
Vediamo le principali novità che riguarderanno una moltitudine di prodotti e servizi.
Le nuove regole di accessibilità si applicheranno ai seguenti prodotti e servizi: sistemi hardware e
sistemi operativi informatici generici; terminali self-service (sportelli automatici, biglietterie…);
apparecchiature terminali con capacità informatiche interattive utilizzate per i servizi di
comunicazione elettronica; libri elettronici; apparecchiature terminali con capacità informatiche
interattive per accedere ai servizi di media audiovisivi; servizi di trasporto passeggeri (aerei,
autobus, treni e navigazione); servizi bancari; servizi di commercio elettronico; comunicazioni di
emergenza attraverso il numero unico europeo 112.
In tema di nuovi criteri di accessibilità, la Direttiva europea elenca tutta una serie di disposizioni
tecniche dettagliate e complesse per consentire alle persone con disabilità fisica, motoria, sensoriale
e cognitive di fruire dei prodotti e dei servizi in condizioni di parità. Il tutto attraverso modalità che
prevedano l’utilizzo di diverse tipologie di strumenti come l’audiodescrizione, la lingua dei segni,
comandi vocali, elementi tattili, l’utilizzo di un linguaggio chiaro e di caratteri ad alta leggibilità,
alternative ai canali manuali che non prevedano l’utilizzo di forza o estensione.
I soggetti obbligati a rispettare le norme sull’accessibilità digitale saranno tutti gli enti pubblici e
privati. L’unica esenzione totale sarà rappresentata dalle microimprese, ovvero le aziende con meno
di 10 dipendenti e meno di 2 milioni di euro di fatturato all’anno. Le piccole e medie imprese
potranno invece invocare, documentandolo adeguatamente, il principio dell’onere sproporzionato se
i costi per rendere accessibile un prodotto o un servizio sono tali da compromettere la loro
produzione, distribuzione o vendita.
In futuro il fabbricante di un prodotto dovrà rilasciare la dichiarazione UE di conformità che attesta
la conformità ai requisiti di accessibilità. Se il Ministero dello sviluppo economico accerta che il
prodotto non rispetta i requisiti di accessibilità, richiede all’operatore economico di adottare le
misure correttive per renderlo conforme entro un termine ragionevole e proporzionato alla natura
della non conformità. Qualora l’operatore economico interessato non abbia adottato misure
correttive adeguate entro il termine indicato, il Ministero indica all’operatore un termine
supplementare ragionevole per procedere al ritiro del prodotto dal mercato.

Parimenti l’Agenzia per l’Italia Digitale, se accerta che un servizio non rispetta i requisiti di
accessibilità, richiede al fornitore di servizi di adottare le misure correttive per rendere il servizio
conforme entro un termine ragionevole e proporzionato alla natura della non conformità. Se il
fornitore di servizi interessato non adotta le misure correttive richieste entro il termine indicato,
L’Agenzia indica al fornitore di servizi un termine ragionevole per procedere all’oscuramento dello
specifico servizio che non rispetta i requisiti di accessibilità e, ove necessario, o al ritiro
dell’applicazione mobile dallo store, ovvero adotta le necessarie misure inibitorie dell’utilizzo del
servizio.
L’operatore economico che contravviene alle disposizioni sull’accessibilità di prodotti e servizi è
soggetto a sanzioni amministrative pecuniarie commisurate all’entità della non conformità, al
numero delle unità di prodotti o di servizi non conformi nonché al numero degli utenti coinvolti.
In futuro, grazie all’entrata in vigore dell’atto europeo sull’accessibilità, il panorama
dell’accessibilità digitale è destinato a cambiare radicalmente. La Direttiva europea amplierà le
possibilità di accesso ad una vasta platea di persone, favorirà la libera circolazione di prodotti e
servizi, migliorerà la concorrenza, abbasserà i prezzi e in generale favorirà l’autonomia e la vita
indipendente delle persone con disabilità.

Fonte

Decreto Legislativo 27 maggio 2022, n. 82